
l'interno del ponte

BERGAMO ALTA ... LA' DOVE SI TOCCA IL CIELO CON UN DITO
Vista dal basso,nelle belle giornate, pare toccare coi suoi tetti l'azzurro cielo.
Molte delle sue case sono nobili palazzi, dai cui giardini, come dal parco del Castello, si gode la vista della verde collina digradante verso la Città Bassa, che si estende ai suoi piedi.
Sorta sulla cima della collina, è circondata dagli alti bastioni veneti , patrimonio dell'UNESCO, costruiti nel 1500 sulle preesistenti fortificazioni di origine romana,ai tempi della Repubblica di Venezia.
Provenendo dalla stazione della Teleferica e passeggiando lungo la stretta stradina che taglia in due il centro,si arriva al suo cuore, piazza Vecchia, che si apre luminosa davanti alla facciata candida del palazzo Nuovo, sede della Biblioteca Civica Angelo Mai.
Intorno alla bella fontana Contarini, si raccolgono molti turisti e bambini a cercare ristoro, ma procedendo in fondo alla piazza si trova il palazzo della Ragione con la sua lunga scala sul lato destro, mentre a sinistra ci si può fermare a sorseggiare un caffè al bar Tasso, che fu frequentato dal celebre poeta da cui prende il nome. Di fianco al palazzo della Ragione, la Torre Civica scocca ancora,alle ore 22, cento colpi, che in passato annunciavano la chiusura dei portoni delle possenti mura venete. Eccoci oltre l'ombroso sottoportico dell'antico Palazzo del Comune, davanti alla celebre

Bergamo Alta

La Cappella Colleoni e il portale di S.Maria Maggiore
Cappella Colleoni,voluta dal famoso condottiero Bartolomeo Colleoni, come monumento funebre per sè e la figlia Medea.
Magnifica è la policromia dei marmi , che riprende il protiro di Giovanni di Campione, in uno stile che sta tra il Medioevo e il Rinascimento Lombardo. La facciata protende verso l'alto, ricca di allegorie , con due lesene istoriate, e la raffinata loggia alleggerita da dieci bifore. Al suo interno domina la statua in legno dorato del condottiero a cavallo. Molti sono inoltre i rimandi all'Antico e al Nuovo Testamento. Di fianco è la bella chiesa di S.Maria Maggiore con i magnifici portali , che all'interno è interamente intarsiata con scene bibliche in legni variopinti, un'apoteosi di colori, che desta un'incredibile meraviglia per la sua bellezza.

Portale posteriore di S.Maria Maggiore

Altrettanto sorprendenti sono i musei, a partire da quello dell'Epoca Veneta, ospitato dal palazzo della Ragione,un museo interinale, dove ci si immerge nella cittadina del Quattrocento/Cinquecento, guardando scorrere i volti dei nobili signori, esponenti delle famiglie più potenti, o sentendo scorrere l'acqua della Laguna, davanti all''itinerario che un tempo si faceva prima in barca, poi con carrozze e cavalli, per raggiungere Bergamo partendo da Venezia. Infine si entra nel mercato di S.Alessandro, un turbinio di colori dove si vendeva di tutto, spezie, stoffe e molto altro, finito in un terribile incendio.
Cambiamo epoca: anche qui nell'Ottocento risuonavano le note di un celebre musicista, che vi nacque, Gaetano Donizetti, auotre di opere come "Lucia di Lammermoor"e "L'Elisir d'Amore", tra le più famose. La sua vita purtroppo fu molto drammatica, ma la sua musica rieccheggia ancora lungo via Arena, nella parte superiore di Bergamo Alta, dove si trova il Museo Donizettiano.
In questo periodo siamo anche in epoca Risorgimentale: Bergamo è chiamata la "città dei mille"per i numerosi abitanti che presero parte all'impresa. Per questo nel Castello, immerso in un grande verde parco, è ospitato il Museo Risorgimentale.
Il parco, disseminato di alcune armi delle due guerre in memoria, è in una posizione magnifica: da qui si abbracciano giardini, tetti, palazzi della Città Bassa a perdita d'occhio, fin dove lo sguardo si perde..
Palazzo del Comune
ASPETTI MINORI
Qui numerosi sono gli antichi nobili palazzi, che ricordano le famiglie signorili e le personalità che li abitarono nei secoli passati.
Si distingue, ad esempio, palazzo la Casazza: costruito dal Baldino Suardi nel 1357, era il più fastoso della città e fu sede del servizio postale veneto.
Palazzo Terzi, dai mirabili soffitti decorati, si apre con un verde giardino sul panorama delle colline e della Città Bassa. Sulla sua facciata si legge la seguente iscrizione: " A Bergamo dimorò dal 2 maggio al 24 giugno 1801 il giovin Stendhal, gli idiomi di Zelinda e Lindoro qui volgendo nell'idioma natio con l'aredente cuore ch'ei volle dire italiano."

Cancellata e portico di Palazzo Terzi
