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l'interno del ponte

La' dove la musica si racconta: Casa Verdi
"Di tutte le opere è questa la mia opera più bella" così disse Giuseppe Verdi di Casa Verdi e aggiunse "la casa che ho fatto costruire per i vecchi musicisti non favoriti dalla fortuna. Poveri e cari compagni della mia vita." Casa Verdi infatti fu edificata tra il 1896 e il 1899 dall'architetto Camillo Boito, fratello di Arrigo, il suo ultimo librettista.
In modo decisamente rivoluzionario per l'epoca Verdi non volle che fosse un ricovero, ma una Casa di Riposo, la prima esistente, con una stanza per ciascun ospite(o al massimo per due)con tutte le comodità di un albergo.

Casa Verdi, la facciata in stilegotico-veneziano

Chiamò a decorarla alcuni tra i più grandi artisti, riunendo diversi stili tra cui quello gotico-veneziano della facciata, che rievoca infatti i palazzi veneziani e quello arabo per le decorazioni interne.
Visitandola si ripercorre tutta la storia del maestro e delle sue opere ricordate in un'epigrafe, insieme a quella di Giuseppina Strepponi, soprano e sua seconda moglie , che visse con lui per 40 anni.
Egli morì il 27 gennaio 1901, ma i primi ospiti arrivarono solo nel 1902: da allora Casa Verdi ha ospitato 1000 musicisti, grazie anche ai proventi delle sue opere, che egli volle destinare al mantenimento della Casa di Riposo.
il soffitto decorato del Salone dei Concerti
Quando si entra nell'ampio atrio ci si trova circondati dai busti e l'elenco dei più importanti benefattori di casa Verdi, coronati dalle belle decorazioni in stile arabesco, Si sale poi per una bella scala che immette in un magnifico porticato con balaustra traforata di ricami, mentre si viene accompagnati dagli acuti di una cantante soprano. Infatti una delle iniziative di Casa Verdi è quella di consentire sia ai giovani musicisti emergenti che a quelli ospiti della casa di continuare a studiare e ad esercitarsi. Al primo piano si trova il salone dei Concerti che erano stati interrotti nel 2020 a causa del Covid, ma sono

portico con balaustra in stile arabesco

di recente ripresi grazie alla collaborazione col Quartetto dei Concerti. In entrata si trova un' epigrafe con i titoli delle sue opere più importanti. La musica di Verdi fu prima di tutto patriottica, poichè rappppresenta il desiderio di libertà degli Italiani dai dominatori stranieri, all'epoca gli Austriaci che governavano il Lombardo-Veneto. Suo grande primo successo fu il Nabucco che con il coro "Va' Pensiero" ne divenne il simbolo. In età più matura invece la sua musica divenne intimistica, rappresentando i sentimenti individuali e più profondi dell'animo umano, come si nota nelle opere più celebri di quel periodo, il "Rigoletto", il "Trovatore" e la "Traviata", considerate un "trio" per l'unicità ed essenzialità del linguaggio musicale.
Durante la visita guidata si può vedere l'anteprima del Museo, che non è stato ancora aperto al pubblico, ma
Ritratto di Giuseppe Verdi
ospita già i cimeli ed i ritratti più noti della vita del maestro. Si vede la spinetta che gli fu regalata da bambino e i ritratti principali: oltre al più importante e famoso, quello di Giuseppe Verdi in età anziana, si riconoscono Margherita Barezzi , la prima moglie morta insieme a due bambini piccoli in giovane età, che lo aiutò ad avviarsi, suo padre Antonio Barezzi che mantenne Verdi agli studi nella giovinezza e che lui amò come un padre, Giuseppina Strepponi, soprano e sua seconda moglie, ma anche consigliera ed amica che visse con lui per 40 anni fino alla morte. Entrambi dopo essere stati sepolti al Cimitero Monumentale, furono traslati nella bellissima cripta di Casa Verdi, di cui si vede la facciata dal giardino. In realtà Giuseppe Verdi non volle portare a termine la cripta, ma morì prima. I lavori furono portati a termine dopo la sua morte

Giuseppina Strepponi, la seconda moglie

dalla cantante, amica di famglia, Teresa Stoltz, che la fece decorare dall'artista Lodovico Pogliaghi .
Bellissimi i mosaici che si ammirano sopra la tomba di Giuseppe Verdi, che rappresentano la Musica, e sopra quella di Giuseppina Strepponi, dove è raffigurato il Canto.
In mezzo sta scritto: "Amò e pianse e per tutti".
Testo e Foto di
Grazia Paganuzzi

Il mosaico della Musica
la Cripta
La Cripta
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