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Crema, palazzo Comunale e Torre Guelfa.jpg
La bellezza e la luce di Crema
Quando si esce dalla stazione dei treni per accedere al centro di Crema, si attraversa un verdissimo parco, dove si sente solo il canto degli uccelli. Lo attraversa un torrente dove nuotano le papere. Il profumo delle piante, il verde, il cinquettio immettono subito in una nuova atmosfera, un ponte tra la realtà esterna e il borgo. E' questo un borgo antico e pieno di luce che ci accoglie in piazza Garibaldi, dove la statua del condottiero abbraccia col suo sguardo fiero i cremaschi. Vi si affaccia anche la chiesa di S.Benedetto, un bell'esempio dello stile barocco di Crema. Da qui si accede in via Mazzini, la luminosa 
 
Piazza del Duomo:  il palazzo Comunale e la Torre Guelfa
Crema, palazzo Terni Bondenti.jpg
via principale. Si passeggia all'ombra degli antichi palazzi dalle facciate restaurate in tinte pastello, le belle finestre decorate e gli eleganti negozi, tra cui primeggiano le pasticcerie.
La bellezza e lo stile dei suoi palazzi rivela che anche Crema dal 1449 entrò a far parte dei domini della Repubblica di Venezia.
A quell'epoca risalgono i resti delle mura che circondano il centro storico.  Non lontano da via Mazzini si affaccia l'ex- convento di S.Agostino, in cui si trova il museo civico di Crema, che si apre su due verdi e freschi chiostri. Al primo piano si trova l'antico refettorio, ovvero il salone Pietro da Cemmo, dai bellissimi affreschi cinquecenteschi, tra cui l'Ultima Cena e il Crocifisso. Dopo numerose trasformazioni, divenne l'attuale centro culturale, che ospita il Museo Civico di Crema e del Cremasco e la biblioteca. Accanto ci si imbatte in palazzo Terni Bondenti, risalente alla fine del Seicento, 
Palazzo Terni Bondenti
voluto dal conte Nicolò Maria Bondenti che intendeva in questo modo manifestare la propria grandezza.
Il palazzo, che fu costruito in tempi diversi, è un tipico esempio di barocchetto, con la facciata dai mattoni a vista, le finestre decorate e le eleganti statue sul muro di cinta del cortile. Attraverso quest'ultimo si viene accolti dalla frescura di un bel giardino, mentre al suo interno un grande scalone d'onore con quattro rampe di ringhiera in ferro battuto conduce al piano superiore, dove sulla volta sorprende la bellezza di uno splendido affresco del XVIII°sec.
Proseguendo dritto per via Mazzini si incontra ampia e luminosa piazza Duomo , la più antica della città: sul lato destro si erge un fianco della Cattedrale, mentre sul sinistro si aprono i portici dei palazzi rinascimentali, che ospitano i locali di ristori. Questo è il luogo adatto per rilassarsi e scambiare due chiacchere gustando qualche piatto tipico, come ad esempio i ravioli cremaschi.
Crema, il Torrazzo.jpg
Crema, il Duomo.jpg
il Torrazzo
Risalente al 1400, la piazza fu ideata  con palazzi porticati a loggia perchè si potesse svolgere il mercato cittadino.
In fondo, quasi di fronte al Duomo, sorge il Torrazzo, che rappresenta la Porta Rinascimentale della città e immette in via XX Settembre. In cima vi è lo stemma di Crema, sovrastato da un grande orologio che segna il tempo dei cremaschi, mentre sull'altro lato il Leone di S.Marco, ricorda il dominio della Repubblica di Venezia. A metà del 1400 una persona era incaricata dell'apertura e chiusura della piazza, infatti al posto del Torrazzo si trovava una porta che venne così sostituita. Quasi di fronte sorge la bella facciata del Duomo, la Cattedrale di S.Maria Assunta dalle origini molto antiche. Si pensa infatti che risalga all'XI° sec. Dopo la "bufera" portata da Federico Barbarossa i lavori sarebbero ripresi nel XIII°sec. per essere  più volte interrotti dai conflitti tra Guelfi e Ghibellini e  poi finalmente completati nel 1341.
 
il Duomo
Crema, facciata del palazzo Comunale.jpg
Sulla facciata si notano alcuni aspetti gotici come, sulla cima, l'elegante loggetta con trentatrè colonne in marmo (il numero degli anni vissuti da Gesù) e il bel rosone al centro. Contro il cielo azzurro terso delle belle giornate si staglia svettante il campanile del 1200. 
L'interno della Cattedrale è suddiviso in tre navate e due cappelle laterali , e popolato di opere d'arte, in particolare di affreschi alle pareti e dipinti cinquecenteschi, tra cui "Cristo appare a S.Marco " di Guido Reni. Sulla piazza davanti al Duomo si affaccia anche la bella facciata di Palazzo Comunale, porticato, del XV°sec., che prosegue oltre il Torrazzo, da cui è diviso. Un tempo al piano Nobile aveva sede il tribunale, che poi lasciò il posto ai partiti politici. Il palazzo, in stile veneziano, dona frescura sotto i suoi ariosi portici decorati con mattoni a vista, mentre sulla facciata si notano le belle finestre ad arco divise da sottili colonnine.
la facciata del Palazzo Comunale
Crema, il parco.jpg
In fondo, sul lato settentrionale della piazza si distingue il torrione medioevale, detto torre Guelfa, con lo stemma del Leone di S.Marco. Accanto sorge Palazzo Pretorio, dal magnifico portale d'onore,  che ospitava la residenza del Podestà. Uscendo dalla piazza, è bello di tanto in tanto entrare nei vicoli, fiancheggiati da antiche case linde e muretti, dove il silenzio assorbe come una musica.  
E' da sottolineare un interessante fatto di cultura "manzoniana": a Crema c'è il palazzo detto "Dell'Innominato": si tratta dell'antico nobile palazzo Benzoni Donati, dimora rinascimentale , che fu abitata da un certo Francesco Bernardino Visconti
il parco all'ingresso del borgo
bisnipote dei Benzoni, di cui non si poteva neppure citare  il nome,  poichè era stato bandito persino dallo stato di Milano per le sue malefatte. Proprio a lui si ispirò Alessandro Manzoni  nel suo romanzo "I Promessi Sposi", quando narrò, appunto, la storia dell'Innominato, che dopo aver fatto rapire Lucia si pentì, la fece liberare e andò a chiedere perdono al Cardinal Federico Borromeo.
Prima di lasciare, Crema si consiglia di assaggiare uno dei suoi saporiti piatti, tra cui i tortelli cremaschi dal gusto dolce, e le sue celebri torte, la Spongarda, una crostata, e la torta Bertolina, a base dell'uva fragola.

Testo e Foto di Grazia Paganuzzi
 
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