top of page

l'interno del ponte

Boccadasse, antico borgo marinaro genovese
Dall'alto, di fianco alla chiesa di S.Antonio, si scorge l'agglomerato di case in tinte pastello, che pare stringano in un abbraccio la spiaggia di sassi e le onde del mare.
Boccadasse si snoda, tra corso Italia e Capo S.Chiara, in un intrico di caruggi e piazzette, offrendo una vista di luce sul mare e sugli scogli. Risalendo per uno dei vicoli, le caratteristiche "creuze", si fiancheggiano muretti che delimitano giardini, vecchie case e palazzine, finchè la vista si apre sull'immensità dell'azzurro, davanti al panorama del Golfo Paradiso fino al Promontorio di Portofino.

il borgo illuminato

Capo S.Chiara e il Promontorio di Portofino
In cima ad un caruggio ( o creuze) si apre la luce sul santuario di S.Antonio, che domina dall'alto la vista sconfinata del mare aperto.
Al suo interno conserva modellini di navi, che sono ex-voto della gente di mare. A lato della chiesa, invece, si nota il busto nero dell'ammiraglio peruviano Miguel Grau, definito "il Caballeros De Los Mares, nato a Piura, dove i borghi di pescatori ricordano Boccadasse. Di fronte, da una terrazza panoramica, che prende nome dal poeta Luigi Firpo, si abbraccia con lo sguardo l'immensità dell'azzurro.
La sera, come per incanto, Boccadasse si accende di luci.
Proseguendo si scorgono una bellissima palazzina merlata con le finestre ad arco in stile rinascimentale e , più avanti, una rocca con ponte levatoio, Castello Tirreno.
Come diversi antichi borghi, Boccadasse è anche una località di artisti: qui abitò il musicista Luigi Tenco, come ricorda un'iscrizione, mentre piazza Enrico Bassano, sotto la chiesa di S.Antonio, è stata dedicata allo scrittore giornalista di cui porta il nome. Affacciato alla piazzetta si trova l'atelier d'arte del pittore Dagnino Andrea. Il suo lirismo considerato " discreto e "sognante", offre particolari scorci sul mare di Boccadasse e di altre località liguri , oltre ad un' impareggiabile mareggiata.

piazzetta Enrico Bassano e la chiesa di S.Antonio

Il profumo dei ristorantini invade la piazzetta e il lungomare animati di gente.
Là dove gli scogli formano una curva sotto la punta del santuario, le poche nubi sparse fanno da sfondo ai voli di gabbiani, mentre l'orizzonte grigio- azzurro del mare si staglia netto contro il cielo rosato del tramonto, ricordando una famosa canzone di Luigi Tenco, come evoca un'iscrizione a lui dedicata: "Mi sono innamorato di te, perchè non avevo niente da fare..." (Luigi Tenco)
Testo e Foto di
Grazia Paganuzzi
Vista del mare dalla collina

la vista del mare dalla punta del Santuario

una catteristica "creuze"
bottom of page